21 nov 2017

Quattro blog per un autore: La stirpe di fuoco - Francesco Thierry Marzano

Bonjour à tous!
Come state miei giovani lettori? Giovani perchè è quello che si rimane con la lettura, sempre giovani.
Oggi, nonostante non sia domenica, vi porto comunque un post riguardante la rubrica "Quattro blog per un autore" in quanto per alcuni motivi non è stato pubblicato domenica scorsa e per questo mi scuso con l'autore. Spero sia ben accetto anche in ritardo ^^

➳ Titolo: La stirpe di fuoco - Rinascita
➳ Autore: Francesco Thierry Marzano

➳ Genere: Narrativa
➳ Editore: Europa Edizioni

➳ Prezzo €16,07 cartaceo €9,94 ebook 


➳ Trama
Valim è un giovane taglialegna che vive nelle lande più sperdute del continente, lontanissimo dalla Capitale e, forse, ancor più lontano dai guai. Sta per compiere sedici anni e, nella sua vita, ha visto ben poco, ad eccezione del suo villaggio, dei suoi genitori, che sembrano nascondere qualcosa sul loro passato, e di un certo Talmir, uno strano personaggio dalla presenza un po’ sinistra, che va a far loro visita di tanto in tanto. Tutto questo, però, è destinato a cambiare per sempre. Nel destino del giovane Valim c’è qualcosa di assolutamente inimmaginabile. Presto entrerà a contatto con quello che sembra l’ultimo discendente di una stirpe quasi completamente dimenticata: i Draghi. Sarà l’inizio di un’avventura incredibile che condurrà il ragazzo nei luoghi più remoti del mondo, viaggiando con un’improbabile compagnia, attraverso pericoli e sfide di ogni genere. E tutto questo, mentre all’orizzonte si accendono i primi focolai di una guerra spaventosa. L’inizio di una saga high fantasy di prim’ordine; un romanzo che tiene gli occhi incollati alle pagine, dalla prima all’ultima, e lascia una sensazione di irrequieta attesa per l’episodio successivo.

“E ADESSO SCRITTORE… CONTINUA TU!”
Conosciamo l’autrice attraverso la sua scrittura.
L’autrice potrà scegliere tra:

A) DARE SFOGO ALLA SUA SCRITTURA CREATIVA SCEGLIENDO UNO DEI TRE QUESITI PROPOSTI 

B) DARE ORIGINE A UN RACCONTO BREVE SCEGLIENDO TRA TRE INCIPIT


B) 

1)     FANTASY

Il sole stava tramontando sulle verdi vallate di Renwinter quando Spoongy, elfo nato e cresciuto nel villaggio più piccolo del Regno di Nalyssa, iniziò la sua corsa a perdifiato giù per il sentiero immerso nella foresta di Kinwood. Se le sue orecchie a mezzapunta non lo avevano tradito stavolta, aveva appena sentito un rumore di zoccoli avvicinarsi ed era raro vedere dei cavalieri a Renwinter.

Correva senza sosta quando inciampò in un sasso e, perdendo l’equilibrio, si ritrovò con la faccia nella polvere. Sei cavalieri dalle armature argentate, lo aspettavano alla fine del sentiero e la sua vita sarebbe cambiata presto, molto presto.


Il sole stava tramontando sulle verdi vallate di Renwinter quando Spoongy, elfo nato e cresciuto nel villaggio più piccolo del Regno di Nalyssa, iniziò la sua corsa a perdifiato giù per il sentiero immerso nella foresta di Kinwood. Se le sue orecchie a mezzapunta non lo avevano tradito stavolta, aveva appena sentito un rumore di zoccoli avvicinarsi ed era raro vedere dei cavalieri a Renwinter. Correva senza sosta quando inciampò in un sasso e, perdendo l’equilibrio, si ritrovò con la faccia nella polvere. Sei cavalieri dalle armature argentate, lo aspettavano alla fine del sentiero e la sua vita sarebbe cambiata presto, molto presto. Dai loro elmi scintillanti trasparivano solo occhi senza emozioni, sguardi che spensero in un istante l’euforia di Spoongy. Il cavallo più vicino al nostro piccolo protagonista nitrì, sbattendo gli zoccoli sul selciato; ma non appena uno dei cavalieri scese allungando una mano come a volerlo prendere, il nostro giovane elfo scattò all’indietro, rialzandosi goffamente. Il soldato lo osservò, nessuno parlava, e quel silenzio diventava sempre più pesante. Un altro uomo prese qualcosa dalla bisaccia sotto la sua gamba e mentre cercava, Spoongy iniziò a fare dei piccoli passi all’indietro. L’euforia che provava all’inizio stava sparendo lentamente, mentre quegli sguardi si facevano più pesanti e seri. Un uccello volò via da un ramo vicino, e mentre di colpo il silenzio fu interrotto dal fruscio dei rami, il giovane elfo scappò via, cercando di lasciarsi alle spalle quella sensazione di disagio mai provata fino ad ora. Ma prima che poté andare lontano uno dei soldati gli intimò: “Fermo!” le gambe gli tremavano, il suono delle spade che venivano sguainate simultaneamente, fece gelare il sangue a Spoongy. L’elfo mandò giù della saliva, pesante come un sasso, mentre una goccia di sudore scendeva dalla sua fronte; solo una domanda continuava a tormentarlo: perché dei cavalieri dell’impero si trovavano nelle terre degli elfi? Suo padre fin da quando era piccolo, gli raccontava storie delle molte battaglie tra il suo popolo e quello degli uomini: storie colme di odio, disperazione e tristezza. Ma ora erano li, a pochi passi da lui, e mentre ormai i secondi sembravano ore, il soldato che era sceso per aiutarlo, forse, disse: “Non aver paura, stiamo cercando Aerandir”. L’uomo lanciò uno sguardo agli altri cavalieri, che senza proferir parola rinfoderarono le loro spade. Spoongy saltò quasi a sentire il nome di suo padre, ma prima che potesse rispondere, una freccia si conficcò accanto al piede di quel soldato, talmente vicino che la sua armatura rintoccò come una campana. Gli uomini alzarono gli occhi verso la collina, e da li videro un elfo in armatura bronzea, lunghi capelli biondi che gli scivolavano alle spalle e lungo la schiena. Un arco bianco, con simboli elfici dorati, era il marchio conosciuto da molti: Aerandir! Spoongy sobbalzo di gioia nel vedere suo padre, ma prima che potesse corrergli incontro l’uomo, strappò con forza la freccia dal terreno, e osservando la persona che stava cercando, disse compiaciuto: “Mi chiamo Eretor, comandante delle truppe di sua grazia l’imperatore. Sono venuto ad adempiere la promessa che facesti molti anni fa”. Spoongy si voltò verso i soldati, la paura era sparita lasciando spazio a un forte stupore; di cosa stavano parlando i soldati? Aerandir discese la collina lentamente, nei suoi occhi il giovane elfo, poteva leggervi solo amarezza e dispiaceri. Di colpo l’intera valle di Renwinter era diventata un luogo freddo, come se ogni bel ricordi nella testa di Spoongy stesse piano piano svanendo, mentre quelle parole lo segnarono per sempre: “L’imperatore vuole tuo figlio, come da te promesso”. Aerandir prese per una spalla suo figlio, mentre i soldati si prepararono a ripartire; guardò negli occhi colmi di domande di Spoongy e cercando di mostrare una sicurezza che non aveva, gli parlò: “Non potevo parlartene, nessuno nel reame conosce quello che ho dovuto subire… quello che ho dovuto fare. Ma tua madre voleva salvarti a tutti i costi”. Subito le orecchie dei due elfi si mossero appena, dei rumori, dalla collina, li avvisavano che presto altri elfi sarebbero accorsi; e dallo sguardo di Aerandir si capiva che non dovevano arrivare prima che il giovane elfo partisse. Spoongy afferrò il braccio di suo padre, e sorridendogli rispose: “Mi spiegherete quando ne avrete la possibilità padre mio, mi fido di voi”. Spoongy corse verso il soldato che all’inizio aveva cercato di aiutarlo a rialzarsi, e lui era già sul suo cavallo bianco e dalla criniera bionda, con una mano tesa ad afferrare il nostro protagonista. Con un sorriso e uno sguardo molto diverso da quello che Eretor aveva all’inizio, aiutò Spoongy a salire, e mentre padre e figlio si lanciarono un ultimo e silenzioso saluto, il comandante dei soldati spronò il suo cavallo dicendo al giovane elfo: “Andiamo, presto conoscerai la tua famiglia”.


Le altre giornate riguardanti questo libro:

1° giornata: In compagnia di una penna - La copertina del libro
2° giornata: Leggendo insieme - La vita divertente di un autore
3° giornata: Gli occhi del lupo - Autore vs Personaggio

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